domenica 16 gennaio 2011

Sondaggi d'Europa

Inizia oggi l’appuntamento settimanale della rubrica “Sondaggi d’Europa”, grazie al nostro amico e collaboratore Gianluca.

Ogni settimana verrà fatta una carrellata sulle intenzioni di voto nei vari paesi europei, per testare che tipo di vento politico sta spirando nel nostro continente.
Cominciamo da nord.


DANIMARCA 
 
Il blocco composto dai socialdemocratici, dal partito socialista e verde sarebbe in testa nelle intenzioni di voto e otterrebbe il 53,2%. Tale coalizione è capeggiata dal Helle Thorning-Schmidt che, se eletta, diverrebbe la prima donna premier della storia della Danimarca. Al contrario la coalizione di centro-destra del premier Lars Løkke Rasmussen avrebbe il 46,8% dei voti. A confermare tale tendenza è il basso indice di gradimento per tutto il governo.

NORVEGIA

La coalizione conservatrice all’opposizione si piazzerebbe al 54,4% ed è in continua ascesa da mesi; secondo le proiezioni in Parlamento si aggiudicherebbe 97 seggi su 169.
I socialdemocratici del primo ministro Stoltenberg perdono rispetto alla rilevazione di ottobre un punto percentuale, piazzandosi al 25,6%. Ma anche gli altri due partiti della coalizione di governo, il Senterpartiet e il Sosialistisk Venstreparti, non sembrano fermare l’emorragia di voti.

FINLANDIA
Secondo le più recenti rilevazioni i cittadini finlandesi stanno perdendo fiducia verso il governo di centrodestra, ma in generale anche verso i partiti di opposizione: insomma se Atene piage, Sparta non ride. Il 44% dei cittadini assegna un basso punteggio al premier Mari Johanna Kiviniemi.
Tale percentuale segna il livello più basso raggiunto dall’esecutivo.

IRLANDA


L’isola di smeraldo sta attraversando uno dei periodi più difficili della sua storia considerando la gravissima crisi economica che ha colpito questo paese che fino a pochi anni fa era soprannominato dagli economisti “la tigre celtica”. Si voterà a marzo di quest’anno. Gli attuali sondaggi mostrano questa situazione: un crollo verticale per il partito Fianna Fáil precipitato al 14%, al governo quasi ininterrottamente da circa 20 anni e considerato il colpevole dell’ attuale situazione. A beneficiarne saranno i laburisti dati al 21% e il Fine Gael segnalato al 35% (che diverrebbe primo partito). Da segnalare l’ottima prova dello Sinn Fein (sinistra legata agli indipendentisti dell’Irlanda del Nord) con il 14% delle intenzioni di voto e i Verdi rilevati al 4%.

GRAN BRETAGNA

Da circa un mese i sondaggi danno il sorpasso dei laburisti di Ed Miliband sui conservatori del primo ministro David Cameron e un crollo delle intenzioni di voto per i liberal-democratici del vicepremier Nick Clegg. Dalle rilevazioni i laburisti sarebbero al 42%, i conservatori indietro di 4 punti, e i libdems al 10% (dimezzati rispetto alle politiche 2010). Con tali numeri la Camera dei Comuni se si votasse oggi sarebbe così composta:
  • Laburisti 348 seggi
  • Conservatori 266 seggi
  • Libdems 10 seggi
  • Altri partiti 25 seggi

Spostiamoci più a sud:

GERMANIA 
 
L’attuale coalizione di governo di Angela Merkel non se la passa un granchè bene. Nonostante la Cdu sia molto tonica e oscilli tra il 34% e il 36% delle intenzioni di voto, l’alleato Fpd (i liberali) è crollato sotto la soglia di sbarramento del 5%. L’opposizione di centrosinistra composta da Spd e Verdi risulta avanti di 7-8 punti con il partito ambientalista in grande spolvero che si aggira sul 20%. Le rilevazioni, inoltre, vedono la Linke al 10%.

FRANCIA 
 
In vista delle presidenziali del 2012 un sondaggio uscito ieri ha rilevato che, Dominique Strauss-Kahn, se fosse candidato alla presidenza per il partito socialista, otterrebbe il 30% dei voti e si piazzerebbe davanti all'uscente Nicolas Sarkozy (25%) e alla Le Pen (18%). Se dalle primarie socialiste uscisse il nome di Martine Aubry l’esponente del Ps sarebbe al 22%, Sarkozy otterrebbe il 28%, la figlia di Le Pen (Front Nacional) il 17% e il centrista Franois Bayrou il 9%. 

SPAGNA

Il governo socialista di Zapatero è crollato nell’indice di gradimento da circa un anno. Le intenzioni di voto attuali danno il Pp avanti di circa 13-15 punti sui socialisti inchiodati al 30%. Del crollo socialista ne beneficia Iu (sinistra) data all’7-8% e UPyD (centro) segnalata al 3%. In buona salute CiU (destra nazionalista catalana) con il 4% e il partito nazionalista basco con il 1,7. Con tali numeri ecco la proiezione dei seggi per il Congresso:
  • Pp 189 seggi
  • Psoe 120 seggi
  • Iu 9 seggi
  • UPyD 3 seggi
  • Ciu 15 seggi
  • Pnv 7 seggi

GRECIA 
È ancora in piena crisi economica. Un sondaggio pubblicato ieri ha ribadito come il partito socialista del Pasok del primo ministro Papandreu sia ancora il primo partito con il 38,5% delle intenzioni di voto sopravanzando il partito conservatore di centrodestra Nuova Democrazia che non va oltre il 30,5%. Boom del partito comunista che vola al 10% che è sempre più visto come baluardo per la difesa dello stato sociale.

Gianluca

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